Arriva La “Ingorda”: il 4 giugno la pedalata assistita del buon cibo lungo la Ciclovia della Food Valley
Svelati i dettagli dell'Ingorda, la pedalata assistita dal buon cibo in programma il 4 giugno lungo la Ciclovia della Food Valley . Ha fatto tappa anche a Cibus - il salone internazionale dell’alimentazione dedicato al meglio del settore food “Made in Italy” – l’Ingorda, la pedalata assistita dal buon cibo che si svolgerà sabato 4 giugno lungo la Ciclovia della Food Valley, da Bogolese di Sorbolo Mezzani sino a Busseto. Si tratta di percorso non competitivo in bicicletta di 80 chilometri, la cui peculiarità è rappresentata dalla sosta in ogni comune per assaporare le specialità gastronomiche locali, per un’esperienza sportiva ma allo stesso tempo legata alla buona tavola.
La manifestazione prenderà il via tra le 7.30 e le 9 (con partenze a gruppi di 20 persone) da via Deledda a Bogolese di Sorbolo Mezzani, con la prima sosta prevista al caseificio di Ramoscello per gustare il Parmigiano Reggiano – che, si narra, abbia avuto origine proprio in queste terre – e, a seguire, un altro “rifornimento” presso il Centro civico di Sorbolo, dove i ciclisti saranno accolti dalle rezdore che offriranno un piatto di pastasciutta. Una volta passato l’Enza, il percorso arriverà nel Reggiano a Brescello, lungo l’argine, per giungere alla Corte San Giorgio, suggestiva location caratterizzata da uno dei campanili più antichi della zona (risalente all’anno 1000) dove, in compagnia di Don Camillo e Peppone, si potrà gustare la prugna zucchella, con intrattenimento musicale. Il percorso toccherà quindi Mezzani dove, al porto che si affaccia sul fiume Po, i ciclisti potranno assaporare gli anolini. Tappa successiva sarà Colorno, località baricentrica del percorso, dove i ciclisti saranno attesi – nella Reggia – dal celebre tortèl dòls: qui, chi vorrà, potrà concludere il proprio viaggio con la “Mezza Ingorda”, mentre i più golosi avranno la possibilità di proseguire, arrivando a Sissa Trecasali: qui, al ristorante “Lo storione”, si potranno degustare la spalla cruda, specialità locale, e il Fortana, vino tipico della Bassa, e la spalla cotta di San Secondo. La pedalata prosegue poi verso Roccabianca, che vedrà i partecipanti giungere nella suggestiva cornice del castello e assaporare i deliziosi ciccioli. A Polesine Zibello, ad accogliere i ciclisti nella piazza di Zibello sarà il culatello, protagonista del Festival dedicato al “re dei salumi” che si svolge proprio in quei giorni, mentre l’ultima tappa sarà a Busseto: qui, in piazza Verdi, gli “ingordi” assaggeranno la spongata, accompagnati dalle note della banda intitolata proprio al maestro Giuseppe Verdi.
Chi vuole partecipare dovrà collegarsi al sito www.endu.net alla voce “eventi”, oltre che sull’app Food Valley Bike, nella sezione “eventi”. All’atto dell’iscrizione, sarà inoltre possibile scegliere di rientrare mediante bus navetta con trasporto bici sia da Colorno che da Busseto. Ancora più ghiotta l’opportunità riservata ai primi 300 iscritti: sarà infatti possibile fare ritorno sulle acque del grande fiume fino a Mezzani, a bordo della motonave Stradivari. L’Ingorda si inserisce all’interno del più vasto programma del Festival della Food Valley Bike, in programma dal 2 al 5 giugno, con iniziative che su tutto il territorio coniugheranno sport, gastronomia, cultura e musica. Per informazioni consultare il profilo Facebook dell’Ingorda e i profili Facebook e Instagram della Ciclovia della Food Valley o scaricare l’app Food Valley Bike.
La Ciclovia della Food Valley – Meglio conosciuta come Food Valley Bike, è una pista ciclabile lunga circa 80 chilometri che collega Parma a Busseto, passando per Sorbolo Mezzani, Colorno, Sissa Trecasali, Roccabianca, Polesine Zibello, con la possibilità di raggiungere Brescello nel reggiano.
La Food Valley Bike è un itinerario con una forte connotazione enogastronomica: dalla pasta, al formaggio, ai salumi d’eccellenza, costituisce un forte richiamo sia per l’utenza italiana che per quella internazionale. La varietà gastronomica del territorio italiano è infatti protagonista di questo percorso, tanto che è possibile associare uno o più alimenti a ogni tappa:
- Parma – Prosciutto di Parma;
- Sorbolo – Pasta al Pomodoro e Parmigiano Reggiano;
- Brescello – – Prugna zucchella
- Mezzani – Anolino;
- Colorno- tortèl dols;
- Sissa Trecasali – Spalla Cruda di Palasone;
- Roccabianca – Cicciolata e ciccioli;
- Polesine Zibello – Culatello;
- Busseto – Spongata delle terre verdiane.
Si parte, dunque, da Parma, città ricca di monumenti e opere d’arte quali il Teatro Regio, al Museo della Pilotta, al Parco Ducale e ai suoi giardini alla francese, si può pedalare fino a Piazza Duomo, dove si trova la Cattedrale e il Battistero. Ci si avvia in direzione nord est verso Sorbolo, dove è possibile guastare il piatto tipico della tradizione italiana, il piatto di pasta, frutto della combinazione degli ingredienti che qui nascono rigogliosi: il grano, il pomodoro e il Parmigiano Reggiano.
Proseguendo, si sconfina nella provincia reggiana a Brescello – location dei celebri film di Don Camillo e Peppone – dove la prelibatezza locale è rappresentata da un frutto: la gustosissima prugna zucchella di Lentigione, della quale andava pazza Maria Luigia. Si rientra nel parmense a Mezzani, dove troviamo l’Oasi della Parma Morta. Le acque attorno alle quali è stata istituita questa riserva naturale occupano l’antico alveo del torrente Parma che un tempo sfociava nel fiume Enza. Nel 1870 ne fu deviato il corso facendolo confluire direttamente nel Po. Il vecchio corso abbandonato fu da allora denominato Parma Morta. Nel 1990 nell’area è stata istituita una riserva naturale, che funge da rifugio per numerose specie animali allontanate dai terreni circostanti coltivati. Ospita anfibi, rettili e uccelli che possono essere osservati e in una casa colonica è stato creato un acquario con pesci e crostacei autoctoni. Qui, la specialità è l’anolino, pasta la cui ricetta si tramanda da generazioni.
Da Mezzani la ciclabile prosegue verso ovest in direzione di Colorno, senza mai allontanarsi troppo dal fiume Po. A Colorno troviamo la magnifica Reggia (chiamata anche “la Versailles dei duchi di Parma”), che in alcune sue stanze ospita ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi. Colorno è la patria del tortèl dols (esiste anche l’omonima confraternita) i cui ingredienti principali sono la mostarda, il vin cotto e il pan grattato.
Concluso questo tratto, denominato “della pasta”, si prosegue con il tratto dei salumi e da Colorno si pedala verso Sissa Trecasali, patria della spalla cruda di Palasone, un salume tipico che si lavora fin dall’alto medioevo e che può nascere solo qui, fra le nebbie invernali che contribuiscono a insaporire le carni nelle buie e antiche cantine contadine.
Continuando verso ovest, tenendo sempre il Po a destra, si giunge prima a Roccabianca, patria degli intramontabili ciccioli, e poi a Zibello, la casa del famoso Culatello, il re dei salumi. Questa bontà a denominazione di origine protetta viene prodotto dal 1735 a partire dalla coscia del maiale insaccata nella vescica del maiale stesso. Da qui la Food Valley Bike devia leggermente verso sud e porta alla fine dell’itinerario, la cittadina di Busseto. Nella frazione di Roncole si trova la casa natale di Giuseppe Verdi, oggi interessantissimo e moderno museo multimediale aperto al pubblico. Qui il maestro imparò a suonare su una vecchia spinetta comprata dal padre e sotto la guida di Carlo Baistrocchi, anziano organista della chiesa del paese. Il piatto tipico bussetano è la spongata, un dolce dalle origini antichissime, caratterizzato da ingredienti “poveri” ma particolarmente apprezzato.
Uno degli aspetti che più caratterizza la ciclovia, è la creazione della Food Valley Bike App, concepita con l’obiettivo di aiutare turisti e sportivi a fruire nel miglior modo possibile della ciclovia e a conoscere al meglio i comuni che attraversa. Uno strumento indispensabile per chi vuole intraprendere questo percorso e vivere al meglio ogni esperienza.
“Si tratta di una ciclovia – spiega il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari, promotore del progetto – che ha un grande valore per il nostro territorio perché, attraverso la pratica di un turismo sostenibile, contribuirà in maniera significativa a valorizzarne la cultura e la gastronomia, per una piena affermazione di tutte le potenzialità turistiche di tutti i Comuni coinvolti”.