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Emilia Romagna, Una Regione Che Pedala! Sempre Più Diffuse Le Piste Ciclabili E Nuove Ciclovie Dei Parchi

Emilia Romagna, una regione che pedala! Sempre più diffuse le piste ciclabili e nuove ciclovie dei parchi

#InEmiliaRomagna ci sono grandi opportunità tutto l’anno per chi sceglie di fare una vacanza in bici, con la proposta di splendidi itinerari e invitanti soste enogastronomiche. I percorsi per cicloturisti permettono anche di scoprire parchi e riserve naturali di grande bellezza, che fanno di questa terra una grande oasi verde. In totale, ci sono 8.000 Km tra percorsi stradali, piste ciclabili e tracciati sterrati per appassionati di bici da strada e mountain bike. Sono tracciati a basso traffico, distribuiti nelle nove province: molti sono segnalati, altri identificati da guide e cartine. Si differenziano per lunghezza e difficoltà altimetriche e sono indicati per tre tipi di praticanti: sportivi, ciclo-escursionisti e amanti della mountain bike. Il trend positivo del segmento bike è confermato dai dati: l’Emilia Romagna è seconda in Italia, dopo il Trentino Alto Adige, per presenze cicloturistiche, con 300mila arrivi di turisti bike per un totale di circa 1,4 milioni di presenze. Questa clientela è per l’85% straniera (proveniente in prevalenza da Germania, Benelux, Austria, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Scandinavia). Secondo Unioncamere nel 2016 l’Italia ha contato 42 milioni di presenze cicloturistiche per un impatto economico di quasi 5 miliardi di euro.

 Prima regione italiana eco-mobile e per diffusione di piste ciclabili

L’Emilia-Romagna, dove le persone che usano regolarmente la bicicletta sono il doppio rispetto alla media nazionale (10% rispetto al 5%), punta a diventare sempre più la regione delle due ruote e della mobilità sostenibile. L’Emilia Romagna è, infatti, la regione italiana più virtuosa per l’attenzione ai percorsi ecologici e la promozione delle iniziative europee legate al cicloturismo. Vanta un’ampia rete di percorsi riservati alle biciclette. Tra il 2008 e il 2015 le piste ciclabili regionali sono cresciute del 48,5%. Secondo il rapporto 2015 di Euromobility, che prende in esame i dati sulla mobilità sostenibile delle principali 50 città italiane, l’Emilia Romagna è la prima regione eco-mobile in Italia e per diffusione di piste ciclabili con ben 9 capoluoghi in classifica. Negli anni c’è stato un significativo incremento dei chilometri di piste ciclabili realizzate nelle aree urbane dei 13 comuni regionali con popolazione superiore ai 50mila abitanti, passati dai 400 chilometri del 2000 agli attuali 1.400. Mentre la media nazionale è di circa 20,2 Km per 100 Kmq, in Emilia Romagna la parte del leone spetta a Modena con 118,2 Km di piste ciclabili ogni 100 Kmq di territorio, seguita da Reggio Emilia con 97,5, Bologna con 85,5, Piacenza con 64,6, Rimini con 63,6, Parma con 49,1, Forlì con 43,8 e Ferrara con 41,1 (ma a quest’ultimo capoluogo resta il primato regionale per l’uso della bici da parte dei suoi abitanti). Per tutti gli appassionati di percorsi immersi nella natura, anche la Destra Po rappresenta un’esperienza unica. Si tratta di 120 chilometri di pista ciclabile che partono dall’estremità ovest della provincia di Ferrara e giungono fino a quella est, spingendosi fino al mare attraverso un territorio carico di bellezza e di grande valore culturale.

Ciclovie dei Parchi, prestigioso riconoscimento ai Green Road Award

Al Cosmobike di Verona, la più importante rassegna di settore dedicata al mondo della bicicletta, sono stati assegnati i premi Green Road Award. Prestigioso secondo posto per la rete delle Ciclovie dei Parchi, 10 percorsi ciclabili in Emilia Romagna all’interno di 9 parchi regionali e di una riserva naturale, quella del Secchia. Partendo dalla stazione ferroviaria più vicina questi itinerari permettono di giungere alle porte dell’area protetta e visitarla, con soste presso I centri parco e visita ai musei, e le zone più caratteristiche dal punto di vista natutalistico. Le 10 ciclovie sono quelle dello Stirone, del Taro, dei Boschi di Carrega, del Parco dei Sassi, dei Gessi di Gaibola, della Memoria, di Monteveglio, dei Gessi, del Trebbia e del Secchia. Per la cronaca il primo premio delle ciclovie italiane è andato alla Ciclovia dell’Amicizia, il tratto Veneto della Monaco-Venezia. http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/appennino-e-verde/ciclovie-dei-parchi)

 Il record di Ferrara, città europea della bicicletta

Ferrara può vantare un particolare record, messo in rilievo dal portale di viaggi Skyscanner: possiede il maggior numero di biciclette per abitante in Italia (100.000 bici per 135.000 abitanti), e – secondo i gestori del portale – è sicuramente “una delle città europee da vedere pedalando”. Entrando nello specifico, come segnalato anche dal sito www.ferrarainbici.it, si rileva che il 30,9% dei ferraresi utilizza abitualmente la bici per i propri spostamenti (i dati dell’ultimo rilevamento sono relativi al 2013), mentre ben l’89,5% degli abitanti di Ferrara possiede una bicicletta, utilizzata almeno una volta in città nell’arco di un anno. Ecco perché Ferrara può a buona ragione fregiarsi del titolo di “città delle biciclette”.

 

Emilia Romagna fulcro di due ciclovie nazionali: Ciclovia del Sole e Vento

L’Italia ha di recente varato progetti inerenti quattro ciclovie turistiche nazionali che in parte si interconnettono con tracciati europei (Eurovelo), confermando – attraverso importanti e specifici investimenti infrastrutturali – il valore culturale, turistico ed economico del cicloturismo. Due di queste ciclovie attraversano anche l’Emilia Romagna: Vento e la Ciclovia del Sole.

In quest’ultima è già stata realizzata una prima tratta dal Brennero a Verona e ora si lavora sul tratto da Verona a Firenze che riguarda gran parte il territorio dell’Emilia Romagna (360 Km su 670 totali) e che s’inserirà nell’Eurovelo 7, il percorso ciclabile europeo che va da Capo Nord a Malta. L’Emilia Romagna è capofila del progetto e il coordinamento tecnico nazionale è stato affidato alla Città Metropolitana di Bologna, coinvolta in gran parte del tracciato, oltre alla Provincia di Modena. La tappa appenninica correrà parallelamente alla ferrovia Porrettana. Nel dettaglio, sul tracciato ferroviario dismesso Bologna-Verona saranno realizzati 31 km di percorso ciclabile con la possibilità di usufruire dell’interscambio modale con il sistema ferroviario metropolitano e regionale. La Ciclovia del Sole attraverserà otto Comuni tra i territori modenese e bolognese (Mirandola, San Felice sul Panaro, Camposanto, Crevalcore, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese, Anzola dell’Emilia, Sala Bolognese).

La ciclovia Vento è la dorsale cicloturistica più lunga d’Italia (680 Km) e segue il progetto cicloturistico che collega Venezia a Torino lungo la valle del fiume Po, attraversando importanti città d’arte, borghi tipici, incontrando eccellenze enogastronomiche, artistiche e artigianali. Vento, che dà attuazione a parte di uno dei tracciati di Eurovelo 8, in alcuni tratti si sovrappone alla via Francigena e al Cammino di Sant’Antonio che dalla Basilica del Santo a Padova arriva all’eremo di Montepaolo sull’Appennino emiliano romagnolo.

Bologna, il Comune ha dato via libera al “risciò” per turisti con conducente

Una particolare iniziativa di Bologna riguarda le “auto blu a pedali”: nel luglio scorso la Gunta del Comune di Bologna, su proposta dell’Assessore alle politiche per la mobilità, Irene Priolo, ha dato il via libera al “riscio” per turisti con conducente. Il provvedimento, che integra e modifica una precedente applicazione del codice della strada sul servizio a noleggio con conducente che, finora, si svolgeva con il progetto BI-BO, dell’Associazione Primavera Urbana, portando in giro i turisti per il centro di Bologna, sarà sperimentale e della durata di due anni. Info: www.primaveraurbana.org o www.bi-bo.it. Anche nel 2015 il rapporto Euromobility ha assegnato a Bologna un posto tra le 50 città più “sostenibili” d’Italia. E proprio Bologna vanta la prima Velostazione d’Italia. E’ adiacente alla stazione degli autobus e a soli 300 metri dalla Stazione Ferroviaria. Si tratta del primo centro servizi urbano del Paese destinato agli appassionati della bici. Comprende un parcheggio custodito, un’officina attrezzata e personale qualificato per ogni tipo di riparazione bici, un punto d’informazione turistica, libero accesso al wi-fi ed è dotata di un urban cafè, una galleria di street art e un angolo dedicato alla lettura di settore. Prevista anche la possibilità, per i turisti, di prenotare tour urbani in bici di mezza giornata o viaggi di più giorni. La Velostazione è aperta tutti i giorni, con il parcheggio regolato da tariffe giornaliere, abbonamenti e carnet (https://dynamo.bo.it/).  

… e una speciale Tangenziale per le bici

Bologna vanta anche la Tangenziale delle biciclette, un’opera realizzata per entrare e uscire agilmente dal centro storico, inserita su Google Maps. Il progetto, elaborato dall’amministrazione comunale con il contributo del Ministero dell’Ambiente, è attuato lungo i viali di circonvallazione. Questa speciale Tangenziale comprende un anello ciclabile lungo 8,4 Km, di cui 5 protetti dagli alberi. Sono stati inoltre realizzati 30 attraversamenti ciclabili con semafori dedicati. Bologna è inoltre dotata di due stazioni di gonfiaggio bici: una tra via Sabotino e viale Vicini sulla Tangenziale delle bici, l’altra a Porta San Vitale nell’area pedonale di via Giulio Cesare Croce. Secondo i dati del dipartimento di Ingegneria dell’Alma Mater, a Bologna i ciclisti crescono in misura proporzionale all’estensione e alla fruibilità delle piste ciclabili. Boom della Tangenziale delle bici, con affluenze che – in alcune zone – sono cresciute del 63% rispetto al 2014.

 

Prima legge regionale per incentivare l’uso della bici e creare nuove ciclovie

Per vivere le città sempre più a misura d’uomo da parte dei residenti e per incentivare il turismo bike, la Regione Emilia Romagna ha varato la prima legge sulla ciclabilità, approvata all’unanimità in Consiglio regionale. La legge prevede la realizzazione della prima Rete delle ciclovie regionali, da Piacenza a Rimini, nuove piste ciclabili e ciclopedonali, nuove ciclovie turistiche e, nelle aree urbane, nuove ‘zone 30’ con velocità e traffico ridotti. Il testo prevede inoltre un piano di manutenzione delle nuove piste ciclabili e la promozione delle bici pieghevoli per affiancare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Tra obiettivi da raggiungere ci sono il raddoppio della percentuale di spostamenti in bici e a piedi sul territorio, dimezzamento entro il 2020 delle vittime su strada, nuovi collegamenti tra le piste esistenti, una maggiore integrazione treno-bici, servizi per i ciclisti (dalla riparazione alla vigilanza), e contrasto al furto delle bici. E per ogni nuova strada realizzata, è prevista una nuova ciclabile, anche non adiacente. Il progetto riguarda anche le ciclovie nazionali che attraversano la regione. Complessivamente, per interventi sulla mobilità ciclistica sono previsti fondi per quasi 25 milioni di euro.   

 

Si ringrazia per la collaborazione l’Ufficio Stampa APT Servizi

www.aptservizi.com

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